Bertù di San Lorenzo di Rovetta
Raviolo lavorato a mano e realizzato con sfoglia di farina di frumento integrale macinata a pietra. Il ripieno è composto prevalentemente da salamella bergamasca, grana padano e pane.
I bertù sono i ravioli tipici di una volta, venivano cucinati in occasione della “Festa della Madonna” di San Lorenzo di Rovetta il 7 ottobre, istituita da Papa Pio V per festeggiare il ritorno dei Cristiani dalla battaglia di Lepanto nel 1571.
Il nome deriva dalla parola “bertole” che, in “gaì”, il dialetto dei pastori di Rovetta, significa “Orecchie d’asino”, per la forma delle due “orecchie” presenti alle estremità del raviolo.
La pasta che riveste il ripieno è preparata utilizzando una farina integrale, così da riportare il più possibile il prodotto alla sua originalità, visto che “una volta” non esisteva la farina bianca 00.
E si utilizzano poche uova, nel rispetto della tradizione, visto che un tempo, le uova non venivano certo “sprecate” per un impasto, bensì utilizzare come piatto vero e proprio.
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