Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze
Una strada coi fiocchi
In Val di Scalve la vecchia statale diventa paradiso per escursioni e sport invernali. Un parco divertimenti a cielo aperto e chilometro zero
Siamo a Schilpario, appena al di sopra del parcheggio a servizio delle Miniere. Qui, in inverno, la strada asfaltata e ricca di curve, regno dei motociclisti d’estate, si trasforma come per magia in una perfetta pista da sci e da slitta. Quando arrivai per la prima volta in inverno, rimasi sorpresa dalla sbarra e dalla fine del mondo “comodo” e motorizzato. Quella sbarra è la porta d’ingresso di un autentico paradiso, silente e straordinariamente attraente.
Una volta parcheggiata l’auto devi solo scegliere che mezzo “a carburante naturale” utilizzare per percorrere la vecchia strada statale. Ricoperta da una leggera, luminosa coltre di neve, si mostra in una veste rinnovata e particolarmente divertente. Le prime due baite ricordano i paesaggi fiabeschi dove, da un momento all’altro potrebbe scendere una slitta trainata dai cani, e ti portano a immergerti in questo paesaggio unico. Come nelle fiabe infatti, che tu metta ai piedi le racchette da neve o gli sci d’alpinismo o dei semplici scarponi, passi tra due casette di pietra e sassi che ti invitano a non aver paura della fatica che ti aspetta, dandoti il benvenuto in questa Valle, per l’occasione vestita a festa e che si lascia percorrere tra abeti, curve e salite.
Io l’ho percorsa con gli sci d’alpinismo, che personalmente ritengo uno dei mezzi più interessanti per scoprire il territorio e goderlo fino in fondo, fino a dove hai voglia di fare fatica. Partiti con le pelli sotto gli sci abbiamo salito tutta la strada statale entrando e uscendo dal bosco innevato e intravedendo le grandi montagne che, nel primo tratto, giocano a nascondino. La Baracca Rossa non si può non vedere, tranquilli. Un rosso fuoco nel mare bianco. Salendo con calma e disinvoltura si raggiunge la Baracca. Qui salutiamo la nostra comoda strada e imbocchiamo sulla destra il largo sentiero innevato che, prima, ci fa fare tappa “dal Silvio” (Rifugio Cimon della Bagozza) per un caffè o un the caldo e, poi, ci conduce nella conca dei Campelli.
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Dire che è un paesaggio surreale è quasi riduttivo, ormai anche questo termine è inflazionato. Ma vi sfido a salire al Rifugio Bagozza, guardare verso quegli ammassi di calcare e non rimanere a bocca aperta. Il Cimon si impone prepotente, le cime vicine gli danno ancora più importanza e quel silenzio profondo ti fa immergere in un’atmosfera davvero speciale.
C’è chi si ferma al Rifugio (e sono già comunque 400 mt di dislivello con 3 km sotto i piedi) e chi cerca ulteriori emozioni, ancor più silenzio, più neve e più immersione nel cuore della montagna. Continuiamo e saliamo verso il passo dei Campelli: qui il mondo si apre. Se nella parte iniziale del nostro itinerario la visuale è abbastanza “chiusa” con solo alcuni sprazzi panoramici, dal Rifugio Bagozza in poi lo scenario è ampio e profondo. Ai Campelli la visione è a 360 gradi: solo neve e monti. Roba da rimanere qui, almeno per un po’. Lontano dal frastuono: per me questo è l’inverno. La nostra meta finale è al termine del pianoro: il Rifugio Campione ci aspetta con un piatto di polenta fumante. Dai Campelli le escursioni, per sci alpinisti esperti, si sprecano: dal Monte Campioncino al Gardena, al Bagozza e molto altro.
Ora non ci resta che scendere. Apprezzo molto la salita con le pelli perché riesce a farmi godere il panorama con calma, senza fretta, senza velocità; ma il divertimento puro per me resta la discesa. Tolgo le pelli, giro gli attacchi ed entro nel mio mondo di curve e salti. Che storia la Val di Scalve, che storia sciare ai Campelli!
Ovviamente, le curve e i salti si possono vivere anche con una slitta o un bob; la strada dal Rifugio Bagozza al parcheggio è un parco divertimenti a cielo aperto. La “seggiovia” che vi aiuta in salita ricordate però che è solo dentro le vostre gambe. A dirla tutta sono un po’ gelosa di questa Valle: non fate girare troppo la voce…
RICORDATEVI SEMPRE: La presenza di ghiaccio e l’eventuale rischio valanghe richiedono massima prudenza, massima attenzione e attrezzatura e abbigliamento adeguati.
Inoltre, prima di un’escursione è buona abitudine consultare il meteo e il bollettino valanghe, nonché contattare l’Ufficio Turistico locale.
Articolo scritto da Alessandra Visini per VALSeriana & Scalve Magazine – inverno 2022/2023
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