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Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze

Una ragazza d’oro

Chiara Barzasi, quindicenne ginnasta di Songavazzo, brucia le tappe. Tanti sacrifici per inseguire il sogno olimpico.

Eppure Chiara non se la tira neanche un po’. Quindici anni compiuti da poco e parecchie medaglie al collo. Medaglie di quelle pesanti, che luccicano di metallo pregiato. Ma lei resta umile. Non dice a nessuno quello che fa. Titolo italiano, tre ori ai Giochi del Mediterraneo, oro agli Europei di Monaco di Baviera e tanto per gradire oro individuale e bronzo a squadre al Tb Pokal di Stoccarda, classicissima della ginnastica continentale. Dietro tutto questo sfavillare di titoli c’è una ragazza che sta crescendo, che scopre le emozioni della vita e la voglia di stare con le amiche, conoscere coetanei, prendersi una cotta. Il tempo è sempre un po’ tiranno per chi vuole assurgere a certi livelli. «Si allena tutti i giorni dalle 9 di mattina alle 5 del pomeriggio – spiega la mamma Elena Savoldelli -. Il mercoledì e il sabato invece fa solo la mattina, dalle 9 alle 13.30». Quel “solo” riferito a oltre quattro ore di fatica rende bene l’idea della dimensione dello sforzo, dell’altezza vertiginosa a cui sta viaggiando la giovane di Songavazzo.

Una vita molto sincopata, un ritmo frenetico di sport e studio. «La scuola è quasi sempre online: frequenta la iSchool (liceo delle scienze applicate), segue le lezioni registrate e un percorso didattico personalizzato per riuscire a incastrarsi con le esigenze della ginnastica» aggiunge papà Maurizio. «Studia anche in macchina, sfrutta quella mezz’ora di viaggio. Oppure mentre guardiamo la tv, lei sta lì con noi in sala e riesce a concentrarsi sui libri».

Elena Savoldelli, Massimo Gallina, Lara Magoni, Chiara e il Sindaco Covelli

Giuliano Covelli, sindaco di Songavazzo, il 15 ottobre scorso le ha consegnato il Premio Atleta dell’Anno in una serata di festa con tutto il paese. «Il 13 dicembre la premierò con la borsa di studio» aggiunge il primo cittadino. Non stupisce, in realtà. «Sa porsi degli obiettivi, lavora con tenacia e determinazione – prosegue la mamma -. In passato qui girava tutto intorno alla ginnastica. Adesso Chiara alterna due settimane a Cesena (milita nell’Us Renato Serra) e due a casa. Ogni tanto frequenta le lezioni in presenza, ma capiterà un paio di volte al mese». Tra sessioni di trave, corpo libero, volteggio, e pagine di storia, matematica, chimica, la routine di una ragazza così rischia di lasciare davvero senza fiato. «Cerchiamo di distoglierla un po’, quando possibile. A questa età i sacrifici pesano di più, lei scopre il mondo intorno. Le sue amiche sono le compagne dell’artistica. Quando possiamo la portiamo da loro, si trovano vicino a Bergamo. Non è facile tenere insieme tutto, ma lei è brava a mantenersi in equilibrio» dice la madre.

I genitori non hanno mai fomentato particolarmente la figlia. «Quando aveva pochi anni la maestra ci ha detto di farle fare uno sport che la stancasse. Era un bel peperino. Così abbiamo pensato all’artistica, che era praticata già da sua sorella maggiore». Da lì non si è più fermata, senza il bisogno di particolari sproni da parte di mamma e papà. «È arrivata un po’ tardi ai livelli più alti. Ci sono bambine, magari figlie di ginnaste, che a sette anni già puntano al circuito Gold. Noi qui a Songavazzo pensavamo ad altri sport, lo sci. Di certo non la ginnastica. Però l’abbiamo assecondata». Chiara mostrava una grande forma, ma non era di certo la favorita nel 2019, anno dell’exploit con il titolo italiano nell’individuale. «Il percorso successivo non è stato banale. Ha avuto un infortunio, c’è stato il Covid. Ma alla ripresa si è fatta trovare pronta».

I sacrifici delle ginnaste sono alla ribalta in queste settimane. In particolare quelli alimentari. I genitori della Barzasi non svicolano rispetto all’argomento. Tutt’altro. «Due anni fa era notevolmente sottopeso. L’allenatore Massimo Gallina allora l’ha portata da un nutrizionista, che la segue tuttora. Certo, non può abbuffarsi di patatine fritte tutti i giorni, questo è ovvio e valido per gli atleti di qualsiasi sport. Deve mangiare sano, molta verdura. Deve tenersi controllata e per questo c’è il nutrizionista, ma nella ginnastica artistica le ragazze non sono poi così esili. Anzi, mostrano braccia e gambe muscolose. Le polemiche riguardano più che altro il mondo della ritmica» sottolineano i genitori di Chiara. Elena e Maurizio si chiedono da dove arrivi questa tenacia. Cosa spinge la ragazza ad accettare tutti questi sacrifici? «È quasi una dipendenza – sorridono -. Entrano in un mondo che le affascina moltissimo. Abbiamo detto all’allenatore che ce l’ha “drogata” di ginnastica. Scherzi a parte, più si allena e più lo vuole fare, i risultati danno una grande carica. E poi stanno bene tra amiche, fanno squadra, nonostante sia uno sport individuale. Si sostengono e vivono insieme emozioni fortissime». Chiara è un esempio, per un piccolo borgo come Songavazzo è una gioia grandiosa. «Porta il nome del nostro paese in giro per l’Italia e l’Europa – afferma il sindaco -. Questo mi emoziona. Potrebbe andare alle Olimpiadi del 2028, e il pensiero mette i brividi. Più che celebrarne le gesta è importante che il suo sia un grande esempio, per tutti».

 

Articolo scritto da Fabio Busi per VALSeriana & Scalve Magazine – inverno 2022/2023