Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze
Un sogno a occhi aperti
Con un investimento da 30 milioni di euro a Colere sono stati rifatti tutti gli impianti, la cui apertura è imminente. Per il prossimo anno in programma la ristrutturazione di due rifugi, con tanto di suite e spa.
Pare che Walt Disney, per spronare i suoi collaboratori a dare forma e concretezza a progetti apparentemente utopistici, ripetesse una frase divenuta un mantra: «La differenza tra un sogno e un obiettivo è semplicemente una data». Facile a dirsi, difficile a farsi.
Soprattutto quando il cerchietto rosso sul calendario è distante “appena” ventiquattro mesi e i lavori da fare sono tanti, anzi tantissimi.
Eppure… eppure a Colere sono stati di parola. E il sogno è diventato realtà: la Val di Scalve ha nuovi impianti sciistici all’avanguardia, pronti ad accogliere almeno centomila ingressi quota a cui è stata fissata l’asticella per la stagione invernale 2023-2024 ormai al via. Dopo il primo passo, avvenuto nel dicembre 2021 con la presentazione del progetto di rinnovamento e rilancio degli impianti e, soprattutto, con la firma della convenzione tra Rs Impianti e Comune per la gestione e manutenzione del comprensorio per i successivi 60 anni, la seconda tappa fondamentale del percorso è datata marzo 2023, quando sono concretamente iniziati i lavori. Un investimento complessivo da ben trenta milioni, di cui 4,5 da Regione Lombardia e i restanti arrivati dal banchiere della finanza internazionale Massimo Belingheri, che proprio a Colere ha le sue radici e che ha voluto restituire qualcosa (più di qualcosa, a dire il vero) alla comunità in cui è cresciuto. Di questi finanziamenti, ventidue sono serviti per la parte più importante dei lavori, ovvero il rinnovamento totale dell’impiantistica.
Colere Infinite Mountain
Tecnologia all’avanguardia, dicevamo. E lo si capisce subito quando si arriva in località Carbonera, dove iniziano le piste: la vetusta seggiovia biposto che portava a Polzone è stata sostituita da una cabinovia ad agganciamento automatico da dieci posti della Leitner. Grazie alle 34 cabine “marchiate” dallo slogan «Colere Infinite Mountain» sarà possibile percorrere i 1.500 metri circa di distanza (con un dislivello di 499 metri) in pochissimi minuti. Da Polzone, poi, si potranno coprire i 500 metri di dislivello che separano da Cima Bianca grazie alla nuova seggiovia a sei posti (sempre della Leitner) che prende il posto della precedente, biposto. Infine, come ha spiegato il presidente di Rs Impianti, Carlo Zanni, «la seggiovia biposto Capanno ha sostituito il vecchio skilift, mentre la triposto Ferrantino è stata rimessa a nuovo». Insomma, a Colere torna il piacere dello sci. Con ben sei piste a disposizione di appassionati e turisti. In tal senso, ha toccato il cuore l’annuncio della riapertura della mitica Pista Italia: di difficoltà rossa, è lunga poco più di 2,5 chilometri e vanta un dislivello di 275 metri.
Praticamente attaccata, ecco la pista Presolana (anch’essa rossa): lunga 4 chilometri, presenta pendenze ragguardevoli e un dislivello di 625 metri. Soleggiata, offre una vista meravigliosa su tutta la vallata e, ovviamente, sulla Regina delle Orobie, ovvero la montagna da cui prende il nome. A concludere l’offerta delle piste rosse c’è quella denominata Corna Gemelle: lunga 2,5 chilometri, presenta un dislivello di 525 metri. Per chi ama l’adrenalina della velocità e una sciata ancora più tecnica, gli impianti di Colere presentano anche due piste nere: la Vilminore, lunga 3 chilometri e con un dislivello di ben 625 metri, e la Diretta Carbonera, sempre 3 chilometri per un dislivello leggermente inferiore, di 544 metri.
A chiudere l’offerta, il Campo Scuola, ovvero la pista blu pensata per i più piccoli e per chi vuole avvicinarsi allo sci: lunga soli cento metri, presenta un dislivello minimo di 20 metri. Ovviamente, per fare in modo che questi impianti rendano al meglio è necessario un ingrediente fondamentale: la neve. Banale direte, ma visti gli ultimi inverni e il cambiamento climatico in atto, la cosa non è così scontata. Per questo un investimento importante ha riguardato anche il rifacimento completo degli impianti di innevamento che coprono le piste fino all’altitudine di 1.800 metri. Rientra in questo progetto anche l’ampliamento del bacino idrico a Polzone, necessario proprio per l’eventuale produzione di neve artificiale.
Relax ad alta quota
Il sogno che sta prendendo vita a Colere, però, non si ferma qui. Perché è evidente come non bastino delle ottime piste da sci con impianti all’avanguardia per soddisfare un’utenza che è sempre più esigente. Per questo motivo, la Rs Impianti ha pensato anche a strutture di accoglienza in grado di accrescere ulteriormente, da qui ai prossimi anni, il numero di presenze durante la stagione invernale (e non solo). Dei trenta milioni di investimento complessivi, dunque, otto sono stati destinati al rinnovamento dei rifugi presenti nel comprensorio, che sono tre: lo chalet Plan del Sole, il Cima Bianca e quello dell’Aquila. A occuparsi del progetto è stato lo studio P2A Design, nello specifico l’architetto Alessandro Pasini. A differenza degli impianti, la cui apertura nella loro nuova e splendente veste è imminente, il risultato di questo secondo lotto di investimenti si vedrà solo dall’anno prossimo.
Ma l’obiettivo è altrettanto ambizioso: elevare il comprensorio di Colere al livello di quelli più rinomati dell’Alto Adige. Quindi non solo accoglienza degli appassionati, ma un occhio anche a chi va in cerca di relax e “coccole” ad alta quota. Emblematico in tal senso il progetto che riguarda il rifugio Plan del Sole, situato all’arrivo della nuova cabinovia che parte da Carbonera. Presenterà ben ventisei stanze, pensate un po’ per tutte le esigenze e comprensive anche di suite. Ci saranno poi un’area bar e un ristorante alla carta, aperti sia a pranzo che a cena, oltre ovviamente a un’area ristoro self service e un dehor destinati a chi usufruirà delle piste. Non mancheranno infine una spa con invidiabile vista sulla Presolana e una sala conferenze. «Il rinnovamento seguirà l’ottica della destagionalizzazione, per valorizzare anche le mezze stagioni», ha spiegato Pasini. Anche per il rifugio Cima Bianca è prevista una ristrutturazione completa, che partirà dagli interventi di adeguamento sismico, tecnologico ed energetico.
È poi previsto un ampliamento della struttura, così che possa ospitare nove stanze da letto (di cui una sarà una suite panoramica), bar e ristorante, area ristoro self service, ski room e area lounge. Circa lo chalet dell’Aquila, invece, per ora non sono previsti interventi: «È il rifugio situato più in alto ha commentato Zanni ed è dotato di una struttura molto caratteristica. Per questo dobbiamo ancora pianificare un restyling».
Un’occasione per la Val di Scalve
«Tra pochi anni, la Val di Scalve sarà una delle valli più importanti e attrattive della Lombardia», ha affermato la sottosegretaria allo Sport in Regione Lombardia, Lara Magoni, bergamasca doc ed ex campionessa di sci. È evidente come, per lei, l’ambizioso progetto di rinascita del comprensorio sciistico rappresenti qualcosa di più di una semplice scommessa. «Ripenso alla me bambina che quaranta anni fa andava a Colere con suo padre, che era maestro di sci ed era convinto che Colere fosse uno dei comprensori più belli della provincia», ha dichiarato a L’Eco di Bergamo.
Quel ricordo può tornare attuale: «Questi investimenti cambieranno le sorti della Valle. Sarà importante che gli scalvini si attivino sul fronte commerciale, tornando a credere nel turismo e attivandosi per fornire servizi a loro volta». Un messaggio chiaro alla popolazione locale, chiamata quindi ad assecondare ciò che sta avvenendo dalla località Carbonera in su. Al momento, come sottolinea il sindaco Gabriele Bettineschi, non si registra ancora grande vivacità, ma la speranza è che questa prima stagione invernale porti, insieme a tanti ospiti, anche entusiasmo. E, di conseguenza, idee e ulteriori investimenti sul fronte commerciale e turistico. Allo stesso tempo, però, anche le Istituzioni devono fare il loro.
Ovvero mettere al servizio del paese e del comprensorio una rete viabilistica in grado di sostenere i flussi di visitatori senza andare in sovraccarico. Attraverso il Pgt (Piano di governo del territorio), l’Amministrazione ha già aperto la porta alla progettazione di nuovi parcheggi e di una circonvallazione che “liberi” il centro di Colere dal traffico. La speranza è che la Provincia faccia da spalla e dia il suo contributo all’opera, magari fissando una data ultima per risolvere la questione, ovvero l’inverno 2024-2025. Del resto, solo così i sogni diventano obiettivi. Walt Disney e Colere insegnano.
Contenuto realizzato con il contributo di Regione Lombardia, nell’ambito del bando Ogni Giorno in Lombardia, Campagna “Sempre più outdoor in ValSeriana e Scalve”
Condividi con #valseriana