Tante idee per vivere al meglio le tue vacanze
Dove va a finire il cielo
La conca dei Campelli e il Cimon della Bagozza, ma anche Gardena, Campione e Campioncino: in Val di Scalve un angolo di paradiso.
Circondata dalle severe cime scalvine, al confine delle Alpi Orobie una corona di montagne racchiude un ambiente incontaminato che durante la primavera si fonde in un caleidoscopio di fioriture e colori unico nel suo genere.
Questo luogo, conosciuto come Conca dei Campelli, non ospita solo alcune tra le montagne più belle della provincia bergamasca. Le “Piccole Dolomiti della Val di Scalve” racchiudono, quasi come in una sorta di scrigno, quello che durante la stagione primaverile si trasforma in un giardino fatto di fiori e profumi. Le tante varietà botaniche, alcune uniche di questa zona, tingono le colline dei monti soprastanti, rendendo la Conca dei Campelli il luogo perfetto per una gita adatta a tutti, dove flora, fauna e bellezza si sposano in uno spettacolare connubio di emozioni.
Scopri tutte le più rare fioriture lungo i sentieri del territorio
Facili percorsi per famiglie e tracciati per escursionisti ci portano alla scoperta di questo angolo di Paradiso nel cuore della Val di Scalve.
SENTIERI PANORAMICI
A CAVALLO TRA LE VALLI OROBICHE
Per la nostra gita dobbiamo raggiungere il borgo di Schilpario e continuare lungo la strada che sale al famoso Passo del Vivione. Immersi in una magnifica abetaia, attraversiamo la zona che un tempo ospitava le miniere di ferro della Val di Scalve. Alcuni percorsi segnalati consentono di osservare le vecchie fornaci e di visitare i resti degli edifici minerari, che per centinaia di anni sono stati il sostentamento di questa zona. Superati i casolari di Fondì, un tempo baite di minatori, la strada raggiunge la località di Cimalbosco, dove nei pressi del bar-ristorante Baita Rossa è possibile trovare parcheggio.
Nella Conca dei Campelli
L’escursione ha inizio in prossimità del Rifugio Cimon della Bagozza, struttura gestita dalla famiglia Visini da oltre vent’anni e sempre aperta, estate e inverno (INFO: 349.3016270). Un cartello, posto all’esterno del rifugio, ricorda allegramente a tutti gli avventori che al Bagozza non manca mai una «polenta e chél che ghè» (tradotto dal dialetto: “Polenta e quello che c’èˮ). Oltrepassata la struttura, imbocchiamo l’ampia carrareccia che sale in direzione del Passo, un percorso che fin da subito permette di ammirare le fioriture primaverili. Con facile cammino raggiungiamo la Madonnina dei Campelli, scultura in bronzo (opera dello scultore scalvino Tomaso Pizio) che si affaccia sulle pareti del severo Cimon della Bagozza, montagna riservata agli esperti.
Vale la pena soffermarsi qualche minuto a osservare il panorama sulle vicine montagne scalvine, veri torrioni di roccia che si stagliano nel cielo azzurro. Un ambiente di per sé già magnifico, ma che raggiunge l’apice della sua bellezza durante l’ascesa alle vette della zona, alcune di queste accessibili a tutti: davanti a noi spiccano il monte Gardena, il monte Campioncino e il monte Campione, cocuzzoli panoramici che possiamo toccare con pochi sforzi.
Verso il Monte Gardena
Per raggiungere il vicino monte Gardena dobbiamo abbandonare la carrareccia che sale al Passo dei Campelli e imboccare il largo sentiero marchiato dal segnavia CAI 428. Siamo tra i verdi prati della “Valle dei Teiassi”, una zona caratterizzata dal giallo del Tarassaco e dai Botton d’Oro. In un matrimonio tra profumi e colori, sotto lo sguardo attento delle Piccole Dolomiti Scalvine, continuiamo la nostra salita fino a toccare l’antecima del monte Gardena, dove troviamo ad attenderci una scultura in ferro e un panorama a 360 gradi, che spazia fino alla Val Camonica e al Monte Adamello. Toccati i suoi 2077 metri, non possiamo che assaporare la bellezza di questo luogo: sotto di noi un giardino di fiori, davanti ai nostri occhi lo spettacolo offerto dalle montagne valtellinesi, bresciane e bergamasche. Un disegno della natura praticamente perfetto, che difficilmente riusciremo a dimenticare. Il ritorno avviene sul percorso comune all’andata. I più esperti possono invece continuare lungo il sentiero CAI 428 e raggiungere, con circa un’ora di cammino, il Passo del Vivione e l’omonimo rifugio (INFO: 333.8984490) concludendo l’escursione con un giro ad anello. Dal Passo, grazie alla comoda strada asfaltata, si ritorna all’auto in circa un’ora.
Monte Campione e Campioncino
Altrettanto panoramiche sono le vette dei vicini monti Campione e Campioncino. Per raggiungere quest’ultime dobbiamo, dalla già citata Madonnina dei Campelli, proseguire sul largo sentiero che sale in direzione del Passo omonimo. Continuiamo in questo luogo incantevole costeggiando la Malga Alta, avvolta dalle fioriture, e seguendo il panoramico tracciato raggiungiamo la testata della valle e i 1892 metri di quota. Superato il valico continuiamo in falsopiano, seguendo le chiare indicazioni che ci porteranno al Rifugio Campione, ormai raggiungibile con pochi minuti di cammino. Dalla bella struttura in 15 minuti si può vincere il Monte Campioncino (metri 2096) o raggiungere in meno di un’ora il Monte Campione (metri 2174), veri terrazzi panoramici a cavallo tra le valli bergamasche e bresciane. Anche in questo caso il ritorno avviene sul percorso comune all’andata.
I sentieri descritti sono di facile accesso e perfetti per una gita in famiglia. Il tutto in un ambiente unico nel suo genere, che porterà turisti e villeggianti alla scoperta di un paradiso incontaminato.
Il gruppo Fab (Flora Alpina Bergamasca) ha inserito la Conca dei Campelli tra i “30 luoghi verdi del cuoreˮ. Uno spettacolo che ogni anno si ripete come per magia, dallo scioglimento dell’ultima neve fino al primo autunno, regalando fioriture pressoché continue. Un piccolo Eden tra crocus, orchidee, botton d’oro e anemoni…
Articolo di Angelo Corna per VALSeriana & Scalve Magazine – primavera 2020
Condividi con #valseriana