Giovan Battista Moroni | Tappa 3
Continua il viaggio alla scoperta delle opere di Giovan Battista Moroni: la terza tappa ci conduce a Ranica, Villa di Serio e Pradalunga
Il nostro viaggio alla scoperta delle opere di Giovan Battista Moroni, ci porta in bassa ValSeriana. Dopo aver conosciuto le opere conservate ad Albino e in media e alta ValSeriana, torniamo verso Bergamo.
Tappa obbligatoria alla Chiesa dei Santi Sette Fratelli Martiri di Ranica che ospita due importanti lavori moroniani: il politico con il Battesimo di Cristo datato 1561-63 ca e recentemente restaurato dalla Fondazione Credito Bergamasco e il Crocifisso con la Vergine e Santi, di qualche anno più tardo, collocato dagli studiosi alla fine degli anni ’60. Il polittico ai primi dell’ottocento venne inserito in una cornice in stile neoclassico: al centro la scena principale rappresenta il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano mentre la colomba della Spirito Santo appare in cielo e irradia la sua luce fino al capo di Cristo ricordando che tutti i cristiani non sono battezzati solo con acqua ma anche “in Spirito Santo”. Ai lati della tela principale sulla destra un giovanissimo San Giovanni Evangelista volta lo sguardo verso lo spettatore, mentre sulla sinistra un assorto S. Giacomo sembra avere lo sguardo perso nel vuoto. In alto due tele più piccole rappresentano l’Annunciazione.
La crocifissione ospita una serie di personaggi in una rappresentazione in parte nuova, ai piedi della croce stanno Giovanni evangelista, che rivolge lo sguardo al Cristo, e Maria che allarga le braccia e sembra avvolgere con il suo sguardo lo spettatore; Maria Maddalena abbraccia invece il legno della croce e tiene gli occhi chiusi e il capo chino, in un gesto di dolore molto composto, infine San Defendente è inginocchiato e si rivolge con le mani giunte al Crocifisso, la sua posa ricorda molto quella di un donatore, solitamente raffigurato in preghiera.
Per i paesi vicini Moroni realizzò anche diversi stendardi: quello di Villa di Serio, rappresentante il Cristo Risorto, è conservato nella sagrestia della parrocchiale mentre quello di Pradalunga dedicato al Calice eucaristico è esposto presso il Museo Adriano Bernareggi di Bergamo. Infine segnaliamo che sempre a Bergamo, presso l’Accademia Carrara, è conservata la Deposizione di Cristo realizzata per la Chiesa degli Zoccolanti di Gandino, firmata e datata 1566.
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