Gli Ex voto

Val di Scalve |

Ex voto è una locuzione latina derivata dall’ellissi di ex voto suscepto, “secondo la promessa fatta“, e indica una formula apposta su oggetti offerti nei santuari per ringraziare il destinatario del dono (Dio, la Madonna, un santo) di aver esaudito una preghiera.

L’estensione del significato ha portato a designare con la stessa locuzione l’oggetto stesso dell’offerta, applicandola anche alle offerte votive del mondo antico. Un gran numero di ex voto è connesso alla sfera della salute e quindi all’ambito corporeo; fra le varie tipologie di oggetti votivi prevalgono gli ex voto anatomici, che rappresentano nella grande maggioranza l’organo malato, gli oggetti-segno della malattia, per es., strumenti medici, attrezzi ortopedici ecc., e le tavolette dipinte, in cui è raffigurato l’evento a cui si riferisce la grazia ricevuta.

Offrire un ex voto vuol dire ricambiare un Santo o la Divinità per un intervento miracoloso e quindi ringraziare del beneficio avuto.

Per un certo periodo guardati con sufficienza, da tempo gli studiosi li hanno riscoperti come testimonianza della fede di sterminate generazioni di cristiani, come espressioni della cultura popolare e come fonti storiche. E sono protetti anche dalle Belle Arti. Il pittore sovente non è un professionista, ma un decoratore o un dilettante anche se si contano pittori eccellenti; all’inizio infatti questa pratica era privilegio delle classi elevate.

Gli ex voto riuniscono una doppia valenza: essere segno di ringraziamento per un intervento soprannaturale nei terribili «accidenti» della vita ed essere mezzo di comunicazione di una storia personale che non poteva rimanere un fatto privato, ma doveva diventare storia collettiva, assumendo i tratti di un momento unificante vissuto dall’intera comunità.

Nell’ex-voto dipinto la struttura narrativa è così composta: esplicitazione del potere soprannaturale salvifico, l’evento negativo, l’epilogo e il ringraziamento. L’intervento salvifico proviene o dalla Madonna o da Gesù o dai Santi protettori, riconoscibili per la loro stessa iconografia, che stanno nella sfera celeste o divina posizionata sempre nella parte superiore dell’immagine.

La parte dell’immagine non occupata dalla sfera celeste è riservata alla rappresentazione dell’evento negativo ( nel nostro caso incidenti) .La situazione di estremo pericolo, in cui il devoto si è trovato, viene raffigurata dal pittore con la massima evidenza e chiarezza nel suo aspetto drammatico. I gesti, gli atteggiamenti, le espressioni dei personaggi, coinvolti nell’avvenimento, devono essere fortemente marcati immediatamente comprensibili. Il paesaggio può presentare fedelmente il luogo dell’azione o più semplicemente evocarlo. Nella rappresentazione di un interno sono introdotti oggetti atti a fornire riferimenti sufficienti alla sua riconoscibilità.

La soluzione positiva dell’avvenimento non è quasi mai raffigurata nell’immagine, ma soltanto intuibile. Il protagonismo dell’offerente risulta nel ritratto di lui stesso inginocchiato, con le mani giunte e con lo sguardo rivolto al cielo. Egli indossa l’abito della festa, come segno di festeggiamento dell’esito positivo e di rispetto verso il protettore divino che ringrazia.

EX VOTO PER GRAZIE RICEVUTE DURANTE IL LAVORO MINERARIO

Nelle chiese di Gorno sono raccolti diversi tipi di ex voto: quadretti dipinti, fotografie, quadri ricamati, incisi. Non dimentichiamo che soprattutto  negli ex-voto dipinti sono custodite immagini, in questo caso di miniere, che, messe a confronto con la situazione attuale, possono testimoniare le trasformazioni avvenute e costituire un dato di confronto non banale. Gli ex voto ci ricordano ogni volta che li si guarda della fragilità del paesaggio. Gli ex-voto ci aiutano a riscoprire l’”impronta” del lavorare, memoria che rischia di cadere nell’oblio.

La storia delle miniere è, infatti, anche la storia di tanti incidenti e di condizioni di lavoro, e quindi di vita, molto dure e difficili. Tutti ricordano fatti o avvenimenti miracolosi per cui si ringrazia l’intervento della sacra effigie o della statua 

Questo ex-voto è conservato nel Santuario del S.S. Crocifisso e rappresenta una grazia ricevuta dopo uno scoppio in miniera nel 1891.

L’ex voto nell’immagine in evidenza, risale al 1898, e riporta una ringraziamento alla Madonna del Frassino per la grazia ricevuta: il salvataggio da un incidente con la teleferica delle miniere.

Su molti ex voto ci sono le scritte: G.R. Grazie Ricevuta;  V.F.G.R. Voto Fatto Grazia Ricevuta. In molti casi è riportata anche la data dell’avvenimento.

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