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La storia siamo noi

A Selvino un percorso guidato racconta i toponomi delle antiche contrade, rigorosamente in dialetto. I turisti sorridono ammirati e i residenti aprono le antiche case.

Selvino è l’ideale palcoscenico di tante iniziative di animazione, ma propone scorci e storie che meritano di essere promosse e valorizzate. “Incontriamocincontrada” è un percorso tra le antiche contrade, testimonianza concreta di una storia che affonda le radici nel passato. I primi nuclei di case nati sul territorio erano rappresentati già nel 1800 su una mappa catastale. Tali agglomerati, più o meno consistenti, prendono il nome di “contrade” e hanno segnato i primi passi per lo sviluppo del paese. Da subito le contrade sono state identificate con toponimi che in mappa sono stati “italianizzati”, ma i residenti ancora oggi le segnalano utilizzando il dialetto bergamasco. Questi nomi caratterizzano da sempre il territorio di Selvino e individuavano facilmente anche le famiglie che provenivano dalla contrada di appartenenza.Ca’ di Roch, Ca’ di Quattrí, Ca’ di Magù, Cità Oltasono solo alcuni dei nomi delle venti contrade. Ognuno di questi nomi racchiude significati, curiosità e caratteristiche dei luoghi e la storia di chi ci abitava.

Tutto è stato reso possibile dall’impegno dell’Amministrazione Comunale, con cui hanno collaborato i volontari del gruppo G.E.S.A. (Gruppo Ecologico SelvinoAviatico) dopo un loro lavoro scrupoloso a livello di testi e materiale fotografico che ha creato la base ideale per la partecipazione a un bando che ha finanziato il progetto. Il percorso culturale e storico è identificato con una cartina che si può scaricare dal sito del comune di Selvino o ritirare presso l’Infopoint. In ogni contrada è stata posizionata un’installazione artistica, realizzata dall’artista Linda Grigis, con utili informazioni storiche che costituiscono un punto di informazione per il turista che passa da questi luoghi e fa sì che possa conoscere la storia o la curiosità di quella specifica contrada. È importante conservare le tradizioni e le storie di un paese per farle conoscere ai turisti e per far sì che le nuove generazioni non dimentichino. Perché la Selvino di oggi che tutti conosciamo è partita anche e soprattutto dalle contrade.

È possibile vedere la mappa delle contrade di Selvino >QUI

Installazione tipo delle contrade, pannello informativo realizzato dall’Artista Grigis.

Alla fine del 1300 le contrade sono ormai ben definite. Hanno caratteristiche comuni: sono circondate da prati d’ampiezza tale da poter avere a disposizione foraggio per un allevamento di bestiame di uso familiare. Attorno alle sorgenti, le contrade si infittiscono, e dove manca l’acqua si scava una grossa cisterna chiusa a chiave, causa spesso di litigi durati intere generazioni. Nei secoli non si sviluppano nuove contrade e ci si limita ad ampliare quelle già esistenti, in armonia con il numero delle nuove nascite. Non sono quindi necessarie ristrutturazioni o demolizioni fino alla fine del 1800, cioè fino all’avvento della civiltà delle auto, della villeggiatura e dei nuovi materiali da costruzione. Le mappe del periodo napoleonico e quelle dell’epoca austriaca, che risalgono alla metà del 1800, rispecchiano abbastanza fedelmente la Selvino antica, quella delle contrade.


Contenuto realizzato con il contributo di Regione Lombardia, nell’ambito del bando Ogni Giorno in Lombardia, Campagna “Sempre più outdoor in ValSeriana e Scalve”